Intervista Antonella Colonna Vilasi

Intervista a Antonella Colonna Vilasi autrice della raccolta di fiabe Ho sognato una favola… composta da trenta brevi favole nelle quali l’autrice presenta ai piccoli lettori scenari e personaggi sempre diversi: cammelli, giraffe, leoni, alberi saggi, volpi, fiori parlanti… spaziando così con la fantasia nell’immaginario. Edito da Kubera Edizioni.

Antonella Colonna Vilasi è docente universitaria, scrittrice e poetessa. Ha pubblicato numerosi saggi. Ama trascorrere il tempo libero nella natura, in montagna e viaggiando.


Ho sognato una favola…

di Antonella Colonna Vilasi
Kubera Edizioni
Raccolta di favole
ISBN 9791280865960
Pag. 136
Pubblicazione 2025

cartaceo 13,00 euro

Ordinabile in libreria e sugli tutti gli Store on line


Antonella Colonna Vilasi ci parla della genesi del suo libro e dei suoi progetti futuri nella scrittura

1 – Come nasce l’idea di quest’opera?  
Da tempo avevo intenzione di scrivere un libro di favole, e questo è il primo.

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2 – Quali sono le tematiche che desidera raggiungano i piccoli lettori e quali le tematiche per i lettori adulti?
Il libro è una raccolta di fiabe suddivisa in 30 sezioni. Le trenta favole presenti nella raccolta accolgono i piccoli lettori con scenari e personaggi sempre diversi: cammelli, giraffe, leoni, alberi saggi, volpi, fiori parlanti. Ogni favola porta con sé un insegnamento, primo fra tutti il rispetto e la scoperta del mondo animale e naturale, ma anche il profondo significato dell’amicizia, della solidarietà, della gentilezza, della condivisione. Scrivo racconti attraverso i quali dare ai piccoli una lettura del mondo delle emozioni e dei sentimenti mutuati attraverso storie che attivano immaginazione, proiezione di sé, empatia e capacità di andare al cuore delle cose.

Il testo è una lettura incantata ed entusiasmante capace di appassionare grandi e piccini. Questo permette al piccolo lettore (ma anche all’adulto) di spaziare con la fantasia in mondi diversi e di conoscere alcune specie animali, ognuna con le proprie peculiarità fisiche ma anche caratteriali, offrendo interessanti spunti di riflessione.

Le favole offrono sempre un insegnamento che riporta al mondo umano e ai rapporti sociali, offre quindi la possibilità al lettore di ampliare la propria prospettiva e punti di vista nuovi.

Il linguaggio è scorrevole e chiaro, riuscendo a rendere la narrazione fluida, comprensibile, semplice ed efficace. Sfrutto le potenzialità della lingua italiana, fornendo strumenti narrativi accessibili anche ai piccoli lettori.

3 – Quanto ha impiegato a scrivere il testo considerando l’elevato numero di favole di cui si compone?

Circa un anno.

4 –  C’è un suo lettore di riferimento al quale fa leggere le fiabe durante il processo creativo?
I miei lettori di riferimento sono i bambini degli Istituti scolastici in cui conduco laboratori di favole.

5 – C’è una favola alla quale è maggiormente legata?
Tutte le favole, che sono trenta, hanno un messaggio diverso. Per questo motivo sono legata a tutte e trenta.

6 – Per il futuro ha altri progetti o altre opere da realizzare?
Un nuovo libro di favole. Le favole per me che sono una psicologa hanno un alto valore simbolico. Jung era affascinato ed interessato al mondo delle favole. Egli sosteneva che fossero l’espressione più genuina e pura dei processi dell’inconscio collettivo, ossia di quella sorta di deposito collettivo, sviluppatosi in base ad una predisposizione comune a tutta l’umanità ad organizzare in maniera simile le esperienze che si ripetono attraverso le generazioni. Predisposizioni mentali ed esperienze comuni transgenerazionali sono l’elemento di base per la formazione di quelle configurazioni particolari, contenute nell’inconscio collettivo, che costituiscono sedimentazioni psichiche stabili. Queste configurazioni sono dotate di struttura universale e di valenza affettiva e sono da Jung definite “archetipi“.

La favola è prodotto della fantasia e dell’ingegno umano; incarna ed esprime sentimenti, emozioni, aspirazioni, speranze comuni a tutta l’umanità. sempre.

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