
Abbandonato il Nucleo Regionale dopo 11 anni di servizio, ora si occupa “soltanto” di condurre le ambulanze in ogni posto dove ci sia bisogno.
Ha sempre avuto la passione per la lettura, in particolare per scrittori che raccontano fatti e storie anche drammatiche, ma visti dalla parte delle persone semplici e in posti comuni.
Nel romanzo Non tutti i morti riposano in pace ho avuto ispirazione da “Storie di guerra” e “Uomini, boschi e api” di Mario Rigoni Stern, e dai romanzi di guerra di Sven Hassel quasi autobiografici ed estremamente drammatici o ancora di Erich Maria Remarque al quale mi sono ispirato con l’opera “Niente di nuovo sul fronte occidentale” e della coppia Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli con i loro racconti dal sapore antico, ambientati in un anonimo appennino emiliano.
Anche la musica può ispirare se ascoltata in determinati momenti, è per questo che ho voluto dare una sorta di colonna sonora che legasse alla vita reale ciò che scrivevo.
Durante il periodo di pandemia ho sentito la necessità di fissare su carta ciò che provavo nello svolgere attività in ambito lavorativo, sulle ambulanze da soccorso, romanzando esperienze reali di fatti a cui ho partecipato in prima persona in tutta Italia ed in particolare nella mia città, Genova.
Già in passato ho provato a scrivere, ma ho sempre perso i manoscritti poiché non li ritenevo validi e non gli davo importanza; questa volta vorrei che i protagonisti di questa strana storia possano dire qualcosa anche fuori dalle pagine per ricordare lo sforzo di chi tutti i giorni presta servizio lavorando sui mezzi di soccorso.