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Intervista a Giovanna Nilo

intervista a giovanna nilo autrice dell'albo storico Francesco va in guerra

Kubera intervista a Giovanna Nilo autrice del libro “Francesco va in guerra!”

Giovanna Nilo è nata a Castelvetrano in provincia di Trapani, ha studiato e conseguita la laurea in scienze biologiche presso l’Università degli Studi di Palermo, docente di matematica e scienze nella scuola secondaria di 1° grado in provincia di Verbania”. . … Continua a leggere


Francesco va in guerra

Francesco va in guerra

Autrice: Giovanna Nilo
Genere: Memoriale di guerra illustrato
Uscita: 2023
Prezzo cartaceo: euro 14,00
Prezzo ebook:  euro 4,99

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In questa intervista Giovanna Nilo ci parla della genesi del libro e dei progetti in corso

1 – Cosa l’ha spinta a iniziare questo progetto?
Da un po’ di tempo mi sono appassionata alla storia, precisamente la storia che tratta quel periodo così drammatico che fu la seconda guerra mondiale, il motivo che mi ha spinto a realizzare “Francesco va in guerra” è stato il ritrovamento del foglio matricolare di mio padre in un pomeriggio del febbraio 2023, stavo analizzando alcuni documenti dei miei genitori e tra le mani mi venne un foglio ingiallito piegato in quattro, curiosa l’ho aperto e ho visto – COPIA DEL FOGLIO MATRICOLARE-   N°    di matricola – rilasciato dal distretto di Trapani, ho iniziato a leggere, scoprendo tutto il percorso fatto da mio padre dal suo congedo avvenuto a febbraio 1939 e la sua chiamata alle armi a marzo 1940 fino alla sua cattura a Cefalonia il 22 settembre 1943 e il suo trasferimento e internamento in un campo di lavoro di Norimberga sino alla liberazione ad opera degli anglo-americani avvenuta ad aprile 1945 e il suo arrivo a casa a settembre 1945. Quel pomeriggio, ricordo sono rimasta ammutolita, apprendere che mio padre era scampato all’eccidio di Cefalonia per me è stata una scoperta che mi ha lasciata basita. In vita mio padre non ha mai parlato di quei giorni, preferiva conversare sul periodo antecedente all’armistizio dell’otto settembre 1943. Ma l’input vero e proprio a realizzare questo progetto è stato il ritrovamento dei suoi dati anagrafici e posizione militare sul portale LeBI ( Lessico biografico Imi) dell’ ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’internamento, dalla guerra di Liberazione e loro familiari)  nella banca dati online e una sua foto con i suoi compagni nello stalag XIII /D di Norimberga, foto pubblicata sul libro. Allora mi son detta,  devo mettere insieme tutte queste informazioni ed elaborare qualcosa di scritto in modo che la memoria  di quei fatti così drammatici rimanga viva.    

2- Può dirci se qualcosa in lei è cambiato una volta terminata l’opera e condivisa?
Una volta terminata l’opera che mi sono accinta a realizzare in me noto un cambiamento dal punto di vista dell’emozione, quando mi trovo a parlare con le persone che mi chiedono provo un senso di conforto, ma nello stesso tempo mi commuovo pensando alle vicissitudini che mio padre, appena ventenne, e così tanti giovani di quel periodo, abbiano dovuto affrontare. 

   3 – Quanto tempo ha impiegato a scriverlo e ci sono state delle ricerche dal punto di vista storico? Dopo quel giorno di febbraio 2023 al ritrovamento del foglio matricolare è seguito un periodo intenso di letture, ho letto testi riguardanti Cefalonia e la Divisione Acqui, sperando di trovare delle testimonianze di sopravvissuti appartenente al reggimento di mio padre, il 17^ fanteria, ma purtroppo ciò non ha avuto esito positivo.    

4 – Interessante l’utilizzo delle tavole illustrate, sono state realizzate prima, dopo o insieme alla scrittura dell’opera?
Le tavole illustrate sono state realizzate dopo la stesura del testo, ho preferito applicare questa metodologia in quanto il mio intento era ed è quello di far comprendere un tema così delicato e tragico anche agli alunni della 5^ primaria e alunni della scuola secondaria di 1^ grado.

5 – Lei è stata docente per 38 anni, pensa che le ultime generazioni abbiano sentore, siano in grado di comprendere a livello empatico la storia italiana dello scorso secolo di cui lei narra una importante parte nelle pagine di “Francesco va in guerra!”?
Secondo il mio modesto parere, per far apprezzare e comprendere la storia italiana, è necessaria che venga proposta anche in metodiche diverse dal solito. Per cui gli albi illustrati rappresentano una metodologia facilmente accessibile anche ai più piccoli

6 – Per scrivere questo albo storico si è dovuta necessariamente immergere nei ricordi, storici e personali. Questo cosa ha comportato? 
Oggi che ho dedicato “Francesco va in guerra” a mio padre, in suo onore, avendo letto e analizzato vari testi, sono rammaricata di non aver insistito nel farmi raccontare i vari episodi vissuti da mio padre in quei sei lunghi anni, dal  1939 al 1945. Ciò lo attribuisco alla mia giovane età, alla mia ingenuità nel non comprendere l’importanza di quel periodo storico. A distanza di anni intuisco il suo non voler raccontare e rivivere quei tragici e dolori eventi che hanno segnato la sua giovinezza.

7 – Sta seguendo qualche progetto per il futuro?  
Come ho detto, ho insegnato per ben 38 anni matematica e scienze nella scuola secondaria di 1^ grado, ma da un po’ di tempo mi dedico alla scrittura, ho realizzato due libri, ho scritto poesie e adesso in corso ho la realizzazione di un terzo libro, ma questo terzo lavoro si differenzia notevolmente dai precedenti, è un romanzo in cui la realtà si mescola alla fantasia.

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