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Intervista Costanza Maria Granata

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Kubera intervista Costanza Maria Granata autrice del romanzo Tess

Costanza Maria Granata. Nata a Milano agli inizi degli anni sessanta, risiede in Trentino da decenni.   Ha lavorato nell’ambito della sanità conservando la passione per la scrittura. Ama la natura e gli animali, dei quali preferisce circondarsi.


Tess

Autrice: Costanza Maria Granata
Genere: Romance / Mystery
Uscita: 2022
Prezzo cartaceo: euro 15,50

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In questa intervista Costanza Maria Granata ci parla della genesi del libro e dei progetti in corso

1 – Come nasce l’idea di quest’opera?

Da un sogno vero e proprio, nel quale mi è comparso questo ragazzo che mi ha detto il suo nome, la cui pronuncia mi aveva fatto pensare ad un’ortografia differente e infatti ci ho messo un po’ ad effettuare ricerche e a capire che si tratta di un nome irlandese antico e oramai in disuso. Quel sogno mi ha colpita parecchio e mi ha spinta a scrivere il romanzo. 

2 – Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro e nel caso quali sono state le reazioni?

Le persone lo stanno leggendo ora ed evidentemente non lo hanno ancora terminato. Ho avuto comunque la sensazione che il binomio ‘Irlanda e mistero’ suscitino senza dubbio notevole interesse ed attrazione. 

3 – C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?

A parte l’apparizione onirica di quel ragazzo (è stato agli inizi del 2021), nessuno in particolare. Solo un crescente interesse da parte mia per l’isola d’Irlanda.

4 – Trattandosi di un romanzo a cavallo tra più continenti, culture e secoli, è stata complicata la fase di ricerca?

Escluderei i continenti, poiché oggi come otto secoli fa, l’Irlanda è sempre appartenuta al contesto europeo. Ad ogni modo la ricerca è stata partecipata ma anche estenuante, in quanto ho dovuto consultare svariate fonti. È stato un lavoro impegnativo, dato che ci sono accenni storici, geografici, culturali, che ho voluto verificare con attenzione (e con una certa propensione alla meticolosità, lo ammetto).

5 – Una curiosità. Ad un certo punto la protagonista si pone una serie di domande se sia giusto o meno seguire il suo cuore… è letteralmente travolta da timori e incertezze. Leggendo quelle pagine, da lettore maschile, mi sono trovato a esclamare a voce alta: “Falla finita e buttati!”. Quello che ha descritto è in generale l’approccio femminile all’amore oppure è quello di Teresa?

Credo che possa essere un tipo di approccio all’amore indipendente dal genere di appartenenza e riscontrabile anche in parecchi uomini. La titubanza, la ponderazione, la riflessività, non li ritengo un appannaggio esclusivamente femminile. Tra l’altro va tenuto conto della maturità se non altro anagrafica di Teresa, nonché dei timori inerenti questioni di carattere pratico ed anche economico, che non definirei trascurabili.

6 – Rispetto al primo romanzo, in questo ha creato dei personaggi maschili, partner, meravigliosi, in loro non c’è traccia di viltà, mancanza di rispetto, tradimento, sotterfugi… Ho pensato: “Mi piacerebbe un uomo così per mia cugina ancora single e vicina ai quaranta…” (spero che mia cugina non leggerà questa intervista N.d.r.). Come mai questa scelta?

Se fosse un’intervista a voce, qui riderei… Personalmente non so se esistano persone di sesso maschile di questo tipo. Io non ne ho mai incontrato uno, nemmeno per sbaglio. Ma ho voluto aprire uno spiraglio su un cauto ottimismo, di cui credo ora come ora ci sia un gran bisogno. Comunque nei volumi successivi, l’ineccepibilità di alcuni personaggi si affievolisce e rimane l’integrità morale di uno soltanto.

7 – Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? 

Non c’è un momento vero e proprio, ogni occasione è propizia. A volte mi capita di svegliarmi la notte e di prendere appunti, ho la casa disseminata di fogli di ogni genere. In generale, potrei affermare di scrivere maggiormente durante il pomeriggio e la sera.        

8 – Il suo rapporto con il libro digitale.

Sinceramente non ne ho mai letto neppure uno. Non penso che sia solo una questione generazionale… amo i libri in versione cartacea, amo l’odore che emanano, la possibilità di sfogliarli, di mettere segnalibri tra le pagine, di avere davanti agli occhi i colori e i caratteri delle loro copertine. 

9 – Sta seguendo qualche progetto per il futuro?

Ho ultimato gli altri due volumi che costituiscono la trilogia di “Tess”. Li sto rileggendo e rimaneggiando, ma il ‘corpus’ della storia di Teresa e delle sue scelte di vita è ben definito e credo sorprendente. Poi ho qualche idea sulla stesura di racconti brevi, qualcuno l’ho già scritto. 

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